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MEZCAL E “RING OF FIRE” BY JOHNNY CASH
FOOD & WINE MUSIC TIPS #5

Gli abbinamenti vino / musica che propongo sono sempre studiati.

Hanno talvolta un significato che può sembrare, ammetto, azzardato o addirittura forzato. Ma sono sempre frutto di un ragionamento.

Alcune volte però capita che l’abbinamento mi “chiami”, in questo caso nel vero senso della parola.

Qualche giorno fa, mentre ero intenta a lavorare al computer, ricevo una telefonata sul cellulare, che, per puro caso, aveva la suoneria attivata. Era la mia amica Camilla, da poco tornata da un meraviglioso viaggio enogastronomico (ça va san dire) in Messico…

Cosa c’entra tutta questa premessa? Beh, la suoneria del mio cellulare ormai da qualche anno è “Ring of Fire” di Johnny Cash che parte con un energico e scoppiettante squillo di trombe messicane tradizionali di “mariachi”.

Capite cosa intendo quanto dico che il “match” talvolta ti chiama?

L’abbinamento, quindi, predestinato per questo Food & Wine Music Tips #5 è… Mezcal e “Ring of Fire” di Johnny Cash!

“I fell in to a burning ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire
The ring of fire”

Johnny Cash è uno dei più stimati e importanti cantanti del panorama musicale americano e non solo.

Ebbe una carriera folgorante così come anche fu folgorante la sua vita: fu dedito in giovane età all’alcool e psicofarmaci e frequentatore del carcere (tanto che scrisse anche uno dei suoi album più conosciuti “Johnny Cash at the Folsom Prison”) anche per il suo carattere burbero e scontroso.

Fu l’incontro con la seconda moglie June Carter, anche lei cantante country, che permise di mettere fine al periodo dissoluto di Cash, nonché una rinascita artistica e spirituale.

Il testo di Ring of Fire, celeberrima canzone country del 1963, venne scritto da June e dal suo manager Merle Kilgore. Cash, il bluesman dal cuore dark, decise di farla sua dopo aver sentito la versione della cognata Anita affermando che: “Se entro 6 mesi la tua canzone non diventa popolare, allora ci penserò io modificandola a mio piacimento”. Introdusse così la parte dei fiati mariachi ormai diventati conosciutissimi.

Per quanto riguarda le parole, sembra che la moglie June, amore della sua vita e sua ancora di salvezza da una vita scapestrata, avesse riportato per iscritto il sentimento che provava per Johnny e la sua tumultuosa vita personale ispirandosi anche a dei versi di poesia di epoca elisabettiana.  Riprodotta e reinterpretata da innumerevoli artisti, la canzone divenne uno dei pezzi più famosi e che rimase più a lungo nella classifica delle charts country americane.

Prodotto da un distillato di succo di agave – in particolare l’ “espandina” ,  il Mezcal può essere fatto nelle zone di  Oaxaca, Guerrerro, Durango e Taumaulipas.

Come si produce? Vengono create delle buche nel terreno in cui vengono cotte le pigne dell’agave il cui processo può anche durare per diversi giorni. Dopo di questo, la massa viene molita a pietra in modo tale da liberare gli zuccheri e per l’estrazione del succo che verrà poi disposto in tini di legno per avviare la fermentazione che può andare dalle 36 alle 72 ore e che consiste in due passaggi: la prima che arriverà fino a 25° e la seconda che arriverà a 60° permettendo la nascita del mezcal.

Curiosità: il noto verme (gusano in messicano) che viene inserito nel bicchiere sembra essere in realtà più una trovata di marketing che altro. Si diceva che avesse proprietà afrodisiache e che fosse prova dell’autenticità del prodotto ma studi hanno dimostrato che si tratti semplicemente di una diceria nata dalla leggenda della dea Mayatl che si diceva avere 40 seni e che tramite questi desse da mangiare ai suoi sudditi tramite il mezcal. Si accorse un giorno che all’interno di uno dei suoi seni si stava formando un bruco che le donava amore e propensione verso il prossimo tanto che si innamorò di un mortale, Chag il guerriero, a cui la dea offrì il suo seno migliore. Lui ricambiò l’amore per la dea che decise di tramutarlo in divinità dandogli da mangiare il famoso bruco.

Un ringraziamento speciale a Camilla Tomao per le bellissime foto del Mezcal fatte in Messico!!

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